Paruresis.it

luogo d'incontro per chi soffre di vescica timida!

Il primo consiglio è comunque quello di rivolgersi dal medico anche se, proprio per la poca notorietà del problema, e a discapito della sua diffusione, potrebbe anche darsi che il paruretico non sappia nemmeno di soffrire. Il principale scopo di questo sito è di rendere nota la paruresis e creare un confronto tra coloro i quali ne sono affetti, sicchè sia possibile compararsi nei metodi e nell' autodisciplina del proprio sistema psico-fisico.

Terapie: Vi sono varie terapie per vincere la sindrome, prima fra tutte l' autoconvincimento che è cosa normalissima fare i propri bisogni anche se in presenza di altre persone. Segue la comune terapia pratica per le fobie, ossia la esposizione graduata alle situazioni che creano stress all'individuo. Ciascuna sessione consiste di più tentativi ad urinare in situazioni ogni volta più difficoltose per il paruretico, al fine di rieducare quella parte del cervello che vede quella data situazione con ansia. Per ottenere ciò, è necessario che il soggetto beva molta acqua prima di ogni sessione in modo da avvertire un bisogno strettamente fisico, alto e urgente di urinare(senza esagerare per preservare il corretto funzionamento del sistema urinario). Le sessioni possono essere effettuate da soli, affrontando quelle situazioni che in genere si eviterebbero, oppure con qualcuno che assista. Quest' ultimo è il metodo più consigliato in quanto si possono stabilire dettagliatamente con qualcuno le condizioni di pratica secondo le esigenze del paruretico. E' inoltre consigliato cominciare con sessioni partendo da situazioni di minor stress, per poi aumentare la difficoltà in base alle necessità del paruretico. Il fine evidente è quello di rieducare il cervello per far si che si accorga che le situazioni che prima vedeva ansiogene, in realtà sono del tutto normali. Pertanto, nelle sessioni, da situazioni in cui il compagno è lontano dal paruretico nell'atto di urinare, si arriva a situazioni in cui si riesce a farlo in completa presenza del medesimo. Per ciascuna sessione si consigliano più tentativi di urinare. Ogni volta che si riesce nell' intento, fermarsi dopo qualche secondo che si ha cominciato ad urinare, e fare una breve pausa per ritentare subito dopo. Nell' atto di urinare, è consigliabile mirare il flusso per fare rumore il più possibile in quanto generalmente il suono dell' urina è causa di preoccupazione per molte persone che soffrono di paruresis. E' inoltre consigliabile che, una volta inziato ad urinare, si faccia cenno al proprio partner perchè si avvicini verso di voi. E' intuibile che questo genere di terapia affronta il problema tramite un percorso graduale di desensibilizzazione, ed è la medesima utilizzata per le fobie in generale.

Alternative: Alcuni paruretici hanno trovato utile praticare l'autocaterizzazione (spiegando il motivo difficilmente l'urologo vi negherà la spiegazione del metodo) questi permette di affrontare viaggi o permanenza altrove, sentendosi in qualche modo autonomi (tranquilli) di poter far fronte ad una eventuale situazione di totale blocco se non esistesse proprio alcuna opportunità ideale di poter urinare. Usare cateteri vescicali monouso senza sacca, preferibilmente autolubrificanti (per una maggiore lubrificazione nelle farmacie è possibile trovare della vaselina con anestetico). Attenzione: maneggiare il tutto con le mani ben pulite! Dopo averle lavate si può far uso di fazzoletti germicida, per la comune disinfezione di ferite, acquistabili nelle farmacie. Procedere all'autocaterizzazione con calma, perché nessuno al di là della porta del bagno ha l'autorità di farci fretta.